Per conoscere il mondo bisogna guardarlo, toccarlo, annusarlo, ascoltarlo, e persino assaggiarlo, ma è la mente ad interpretare ciò che i nostri sensi colgono.
Le informazioni provenienti dal mondo esterno vengono captate dai nostri sensi ed elaborate dalla nostra mente: questo rappresenta il primo stadio dell’attività cognitiva. I nostri sensi spesso ci ingannano eppure, proprio sulle informazioni captate dalle nostre “antenne”, vere o false che siano, si basa la nostra comprensione del mondo.
Nella vita di tutti i giorni alcune attività affinano determinate facoltà percettive: chi fa l’assaggiatore impara a distinguere meglio i sapori, chi lavora su piccoli circuiti elettronici sembra avere una maggiore capacità di vedere oggetti piccoli. Non si tratta di un miglioramento della percezione, ma di una migliore integrazione tra sensi e cervello.
Un’alterazione senso-percettiva può portare a reazioni e comportamenti particolari, a difficoltà nel movimento, nell’integrazione e nell’elaborazione delle informazioni, ad uno stile cognitivo diverso, a difficoltà nella relazione e nella socialità, con ripercussioni anche sugli aspetti emotivi. Determinate reazioni e comportamenti spesso non sono scelte, ma frutto di un diverso funzionamento neuropsicologico e di problematiche che sono trattabili e su cui si può intervenire.
I bambini e gli adulti con disturbo pervasivo dello sviluppo e autismo, così come anche le persone portatrici di altre disabilità dello sviluppo, spesso hanno un sistema senso-percettivo che funziona in un modo diverso con difficoltà nel gestire ed integrare contemporaneamente le informazioni sensoriali (uditive, visive, tattili, olfattive e gustative).
Conoscere e capire questo tipo di difficoltà permette di rispettare maggiormente le loro esigenze ed evitare le situazioni che causerebbero loro estremo disagio, e cercare di mettere in atto tutti quei trattamenti che possano aiutarli nell’elaborare una più organizzata risposta agli stimoli sensoriali.
Riconoscere i sintomi precocemente è fondamentale perchè si può iniziare ad intervenire con i trattamenti il prima possibile.
L’obiettivo dell’intervento è quello di aiutare la persona a filtrare, selezionare e riconoscere le informazioni sensoriali, al fine di integrare le varie percezioni in un tutto dotato di significato.